“Nel viaggio non vi è genius loci – semmai un genius itineris, il cui regno è l’impermanenza, la provvisorietà, un tempo e uno spazio dinamici, effimeri. (…) Genius itineris è il nostro sapere viaggiante – ma un sapere in nessun modo prestabilito, e perciò non “racchiudibile” in una valigia; piuttosto un sapere intuitivo, reattivo alle circostanze che via via si presentano, a volte del tutto imprevedibilmente, lungo il percorso”.

Marco Biraghi, Il “genio” del viaggio, Casabella n°695, dicembre 2001